Geremia, 70 Anni, Paziente Sla: “Non Voglio Regali Ma Un Atto D’Amore Per Gli Altri”

Un gesto speciale per un compleanno speciale. Geremia convive con la SLA dal 2015. Il giorno del suo 70° compleanno ha espresso un desiderio: nessun regalo per sé ma un atto d’Amore e di Solidarietà per gli altri.”

Geremia 70 anni paziente ospedale SLA coronavirus covid-19 Centro Clinico NeMO Milano distantimavicini.aisla.it distanti ma vicini stoconnemo aisla onlusDa pochi giorni Geremia ha compiuto 70 anni e proprio ora si sente più che mai vicino al Centro Clinico NeMO, anche se distante fisicamente. Per questo che, insieme a Gina, sua moglie, ha deciso che il miglior regalo che potesse ricevere per il suo compleanno era quello di invitare tutti ad un atto d’amore verso un luogo che per lui significa molto, il Centro NeMO. 

Geremia ha chiesto a tutti gli amici di devolvere i suoi “regali” alla campagna #distantimavicini.

Geremia e Gina convivono da 5 anni con la malattia, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, e in questi giorni di paura e di isolamento a Gina tornano alla mente i momenti difficili trascorsi in questi anni. 

Nei momenti più duri della malattia mi capitava di non riuscire a trattenere le lacrime ma cercavo sempre di nascondermi da Geremia per non farmi vedere debole e fragile, perché lui ha sempre avuto tanta, tantissima voglia di andare avanti.

La fragilità e la paura, amplificata dal momento storico che stiamo vivendo è comune a tutte le mogli, eterne innamorate, che stanno accanto al proprio caro ogni giorno. E’ proprio da questa vicinanza costante e vitale, che traggono una vera forza.

Affrontare questa malattia e queste paure ci ha uniti ancora di più. Potrà sembrare assurdo, ma il nostro amore che dura da 47 anni è diventato la forza che ci permette di affrontare questo percorso. Insieme.

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In questi anni però hanno attraversato momenti di crisi, legati al decorso della malattia che porta ad un rapido peggioramento, a dover affrontare fasi acute o infezioni, come per esempio bronchiti e polmoniti. E così si vive su un filo. Sempre pronti a chiamare il 118, i figli e a capire cosa sia meglio fare. In questi momenti per Gina l’unica sicurezza e aiuto è stato avere accanto il team del Centro Clinico NeMO.

Geremia 70 anni paziente ospedale SLA coronavirus covid-19 Centro Clinico NeMO Milano distantimavicini.aisla.it distanti ma vicini stoconnemo aisla onlusQuando Geremia ha affrontato una brutta polmonite con febbre a 40 è stato trasferito dopo qualche giorno dalla terapia intensiva all’area di alta complessità del NeMO, io ero invasa da mille paure. Ero nel panico, la mia vita era diventata molto complicata, non riuscivo più a fare niente. Mi trascuravo, ero stanca e spaventata. Geremia però mi ha fatto capire che si fidava di me ed è stato solo grazie all’aiuto del personale del Centro NeMO (infermieri, medici e OSS) che pian piano siamo riusciti ad andare avanti.

NeMO è anche un luogo in cui gli incontri con altri pazienti che vivono l’esperienza di malattia sono in grado di cambiare la percezione del percorso di cura, di arricchire e dare la forza di andare avanti.

Mi ricordo l’incontro con Roberta, un’altra paziente con SLA, che mi ha regalato un suo libro di poesie che mi ha catturato il cuore. Durante un ricovero noi eravamo nella stanza n. 1 e lei nella n. 3 e durante le nostre giornate in reparto riuscivamo a parlare molto tramite l’utilizzo del comunicatore. Mi rendeva felice stare con lei, capivo che era una guerriera proprio come il mio Geremia. Un altro dei momenti che ricordo con tanta emozione è stata l’esperienza con I Colori di NeMO, un evento speciale dedicato alle donne. Si trattava di un laboratorio esperienziale organizzato dal servizio di psicologia del NeMO grazie al supporto di un’azienda di cosmesi.

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In questo incontro ogni donna poteva raccontare le proprie emozioni e, dopo tre anni dalla malattia di Geremia, era la prima volta che lo lasciavo e che facevo una cosa per me stessa. Questo viaggio nei colori e nelle emozioni è stato un dono che mi ha fatto NeMO e che mi porterò sempre nel cuore.

Gina chiude con un messaggio che speriamo sia fonte di ispirazione per tanti che nelle proprie case stanno vivendo questa terribile malattia:

Che il tuo sorriso possa sempre meravigliare chi ti sta attorno come quando si assiste all’arrivo dell’aurora. Che la tua voglia di condividere e donare emozioni possa contagiare tutte le persone che ti conoscono. Che il vento della fortuna, della passione, dell’amore possano accompagnarti in ogni giorno della tua vita. Sorridi Geremia, sorridete tutti, perché il vostro sorriso è una medicina salvavita.

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